Tempi di attesa nella sanità pubblica
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Ha destato un certo clamore la notizia secondo la quale una visita oculistica, prenotata lo scorso 3 novembre, sarà eseguita tra più di tre anni. La prestazione, infatti, fissata in una struttura bergamasca convenzionata con la sanità pubblica, sarà erogata solo all’inizio di marzo 2027.
Non sembra essere un caso isolato. Nello stesso periodo un cittadino residente nell’hinterland milanese, ha provato a fissare la sua risonanza di controllo in un ospedale brianzolo. Prima disponibilità: giugno 2025.
Lo riporta un articolo de “la Repubblica”.

Liste d’attesa nella sanità

La situazione di precarietà è evidenziata anche da un recente sondaggio dell’Associazione Italiana Consumatori – Lombardia. Secondo la rilevazione, il 41% degli interessati, per evitare i lunghi tempi d’attesa, è costretto a rivolgersi alla sanità privata.
Il problema delle liste d’attesa, tuttavia, non sembra essere esclusivamente lombardo.
Un’inchiesta di Milena Gabanelli, già nel 2022, rilevava problemi di rispetto dei tempi di attesa in tutte le regioni italiane. Non solo i tempi vanno ben oltre quelli previsti dal Piano Nazionale di Governo, ma anche la comunicazione dei dati non sempre è particolarmente trasparente.
Dal canto proprio, Federconsumatori, lo scorso settembre, definiva i ritardi nell’erogazione di visite e prestazioni sanitarie, un’emergenza nazionale.
I motivi di questo stato di cose sono molteplici e non sempre può essere accusata la cattiva gestione pubblica. Il momento contingente, post pandemico, la carenza di personale e i costi lievitati considerevolmente a causa della questione Ucraina, contribuiscono alla situazione attuale.

L’assicurazione scolastica

Qualcuno si chiederà: cosa c’entra tutto questo con le polizze scolastiche?
All’inizio di questo anno scolastico abbiamo visto tutti la comunicazione dei Ministeri dell’Istruzione e del Lavoro che invitava le famiglie a non pagare le polizze integrative. Le spese mediche, infatti, sono a carico dello Stato.
Quest’aspetto particolare non è completamente vero. Ogni cittadino, in funzione dell’età e della fascia di reddito contribuisce alle spese sanitarie con un ticket. Il ticket per la sola visita oculistica, in Lombardia può tranquillamente arrivare a 30 euro.
Esistono, inoltre, prestazioni sanitarie, come quelle odontoiatriche, per cui il SSN eroga solo prestazioni marginali. Ai sensi del DPCM 12 gennaio 2017, alcune cure odontoiatriche sono previste esclusivamente in età evolutiva (< 14 anni) e/o in condizioni di particolare vulnerabilità. Per il resto della popolazione il servizio è erogato solo per i casi di emergenza o primo soccorso e comunque sempre dietro pagamento di un ticket.
Escludendo l’aspetto economico, il maggior problema resta sempre e comunque la lunghezza delle liste d’attesa. In questo senso, la polizza, più che integrativa, diventa sostitutiva della tutela assicurata dallo Stato.
Senza questa copertura, qualora siano necessari tempi di intervento più rapidi o si voglia scegliere uno specifico professionista, i costi graverebbero esclusivamente sulla famiglia dell’alunno.

Se desideri maggiori informazioni in relazione alle coperture assicurative integrative nella scuola, contattaci qui.

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