Ennesimo grave infortunio che vede coinvolto uno studente impegnato in un’azienda durante l’alternanza Scuola-Lavoro. L’episodio è accaduto in provincia di Pordenone. Lo riporta un articolo di cronaca di RaiNews.
Il fatto
Lo studente, un 17enne, è precipitato da circa tre metri d’altezza, all’interno di un’autofficina di riparazione veicoli industriali a Maron di Brugnera.
Secondo una prima ricostruzione, il ragazzo sarebbe caduto da un’impalcatura mentre stava lavorando all’interno dell’azienda.
L’allarme è scattato immediatamente. Il personale presente ha chiamato il numero d’emergenza 112 e sul posto sono arrivati i vigili del fuoco e un’ambulanza.
Il giovane ha riportato un trauma cranico e diverse contusioni. I sanitari hanno stabilizzato il ferito e disposto il trasferimento in ospedale. Vista la gravità della caduta, è stato attivato l’elisoccorso.
Sul posto sono intervenuti anche i tecnici del Servizio per la Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro, per verificare le condizioni del luogo dell’incidente.
Non è ancora chiaro se lo studente fosse in PCTO oppure stesse svolgendo un semplice stage. Spetterà quindi agli inquirenti stabilire se sono state rispettate tutte le norme di sicurezza previste nei contesti di alternanza scuola-lavoro.
Tragedie in alternanza scuola-lavoro: le risposte istituzionali
L’infortunio è avvenuto il giorno dopo la pronuncia del tribunale in relazione a un’altra drammatica vicenda, quella che vide coinvolto lo studente Giuliano De Seta. L’alunno, anch’esso in PCTO, nel settembre del 2022, morì schiacciato da una pesante lastra di metallo. In quell’occasione, le indagini evidenziarono gravi carenze nella gestione della sicurezza sul lavoro e la mancanza di efficaci modelli di sicurezza. Il titolare dell’azienda e un tecnico hanno scelto la strada del patteggiamento. Archiviate invece le posizioni della Dirigente dell’Istituto scolastico, del tutor scolastico e dell’operaio che affiancava l’alunno al momento dell’incidente. La famiglia di Giuliano De Seta, in sede civile, aveva già ricevuto un risarcimento di circa 1,4 milioni di euro da parte delle assicurazioni dell’impresa e della scuola.
La sentenza De Seta segue, a distanza di pochi mesi, quella legata a un altro drammatico evento, accaduto sempre nel 2022. In quell’occasione lo studente 18enne Lorenzo Parelli, nell’ultimo giorno di stage in una carpenteria metallica, morì, colpito alla testa da una putrella. Anche in questo caso, la famiglia venne risarcita in sede civile. In sede penale, il titolare dell’impresa ha patteggiato, l’impresa ha subito una sanzione amministrativa e due dipendenti sono stati condannati per mancata vigilanza.
Le due tragedie, avvenute a pochi mesi di distanza, provocarono una forte emozione nell’opinione pubblica, nella scuola e nelle Istituzioni pubbliche.
La prima reazione fu la nascita della “Carta di Lorenzo”. Il documento è un impegno, sottoscritto nel 2023 dall’Amministrazione regionale Friuli-Venezia-Giulia, insieme a scuole e imprese, per garantire maggiore sicurezza nei percorsi di formazione professionale degli studenti.
A livello legislativo, il governo approvò la Legge 3 luglio 2023, n. 85, istituendo un fondo economico a sostegno delle famiglie degli studenti deceduti.
Il profilo assicurativo
Le attività di alternanza, per la loro intrinseca natura, comportano sempre dei rischi, potenzialmente anche molto gravi. Ai sensi della Circolare INAIL del 21 novembre 2016, n. 44, questo tipo di attività di fatto è assimilabile al lavoro. Conseguentemente gli studenti rientrano nella copertura assicurativa obbligatoria offerta dall’INAIL.
Gli infortuni sono quindi indennizzabili secondo la regolamentazione vigente in materia. L’INAIL tuttavia eroga prestazioni economiche solo in caso invalidità permanente pari o superiore al sei per cento. In caso di morte il vitalizio è garantito esclusivamente al coniuge/convivente e/o ai figli della vittima.
Al di fuori di questi aspetti, prima dell’introduzione del fondo per i famigliari degli studenti deceduti in occasione delle attività formative, non erano previsti risarcimenti.
Per questo motivo, ormai da anni è emersa con urgenza l’opportunità di stipulare una polizza integrativa a tutela degli studenti e delle loro famiglie. Ad oggi, quasi tutti gli Istituti scolastici attivano coperture assicurative integrative specifiche anche per i PCTO.
Un’adeguata assicurazione aggiuntiva tutela gli aspetti non garantiti dall’INAIL, riconoscendo risarcimenti, commisurati alla gravità dell’infortunio, per danni fisici permanenti o psicofisici. La copertura integrativa, di norma, include anche la Responsabilità Civile, proteggendo l’Istituto in caso di accertata responsabilità durante il PCTO.
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