Il tribunale di Trieste ha condannato il Ministero dell’Istruzione a risarcire la famiglia di un collaboratore scolastico morto nel 2016 per mesotelioma pleurico. Lo riporta un articolo de “Il Meridiano di Trieste e Gorizia “.
Il fatto
Gli avvenimenti hanno inizio alla fine degli anni sessanta del secolo scorso, quando a Trieste, fu costruito l’Istituto Tecnico “Volta”. Scuola considerata un gioiello di progresso, con aule spaziose, molti laboratori e una capiente officina meccanica. Quest’ultima, come il resto della struttura, era stata rivestita con cemento e vernici contenenti amianto per rendere i locali ignifughi, come si usava all’epoca.
Quando soffitti e muri hanno iniziato presto a sgretolarsi, rilasciavano nell’aria una polvere sottile e invisibile, carica di pericolose fibre di asbesto. È qui che l’allora aiutante tecnico dell’Istituto operava, tra il 1972 e il 1977, esposto all’amianto durante varie mansioni operative.
«Il tecnico – si legge in una nota dell’Avvocato di parte – aveva lavorato per 15 anni all’interno dei laboratori e nell’officina meccanica dell’Istituto. L’attività includeva anche la rimozione e lo smaltimento di rifiuti pericolosi, spesso senza adeguate protezioni». Le prime bonifiche arrivarono solo negli anni ’80.
La diagnosi della malattia dell’operatore scolastico, invece, risale al 2014. Il decesso è avvenuto meno di due anni dopo, quando il collaboratore aveva 77 anni.
La sentenza della Corte d’Appello di Trieste ha condannato il Ministero dell’Istruzione a risarcire con 600mila euro la famiglia dell’ex tecnico esposto all’amianto a scuola.
La sentenza d’appello, ha ribaltato il giudizio di primo grado, riconoscendo il nesso tra la morte dell’uomo e l’esposizione all’amianto a scuola.
L’amianto e le malattie polmonari
I primi studi sulla correlazione tra amianto e malattie polmonari risalgono alla fine dell’800.
Negli anni ’20 del XX secolo, fu coniato il termine asbestosi per descrivere una malattia polmonare causata dall’inalazione di fibre di amianto.
Tra il 1955 e il 1960, venne dimostrata la relazione tra l’esposizione all’amianto e il mesotelioma pleurico, un cancro che colpisce le membrane che rivestono il torace.
Solo agli inizi degli anni ’70 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) pubblicò una monografia che evidenziava la relazione tra l’amianto e il mesotelioma pleurico.
In Italia, l’utilizzo e la produzione di manufatti contenenti amianto sono stati vietati nel 1992 con la Legge 27 marzo 1992, n. 257.
Uno dei problemi più rilevanti delle patologie asbesto-correlate sono i tempi lunghi, anche 30/40 anni, con cui si manifestano. Questo aspetto spesso rende difficoltosa non solo l’origine della patologia, ma anche l’attribuzione delle eventuali responsabilità.
L’amianto negli edifici scolastici
Secondo l’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), il fenomeno non è circoscritto. «Nell’ultimo rapporto RENAM dell’INAIL, – afferma il suo Presidente – sono 158 i casi di mesotelioma rilevati tra personale scolastico in Italia. Una cifra che alimenta un allarme sanitario».
Secondo una stima del 2023, oltre 350.000 studenti e circa 50.000 tra docenti e personale, potrebbero essere stati esposti all’amianto nelle scuole italiane. Dal 2012 sono state censite circa 4.800 scuole contaminate da amianto, di queste, circa 2.500 sono state bonificate. Il dato rappresenta circa il 4,3% del patrimonio scolastico nazionale. L’amianto non è presente solo nei tetti e nelle coperture ma può trovarsi anche negli impianti elettrici e nelle pavimentazioni in linoleum.
Fino al 2021 si sono registrati circa 500 decessi legati a malattie causate dall’amianto. Tra questi, oltre 130 erano casi di mesotelioma.
Il profilo assicurativo
Il tema amianto coinvolge un’elevata quantità di aspetti: dalle patologie alla giurisprudenza, dalla sicurezza sul lavoro all’assicurazione.
In caso di danno potranno essere individuate diverse responsabilità, tra queste quelle del proprietario dell’immobile, del costruttore e del datore di lavoro.
L’Art. 2087 del codice civile stabilisce l’obbligo per l’imprenditore di adottare, nell’esercizio dell’impresa, le misure necessarie per garantire la sicurezza e il benessere dei lavoratori.
A fronte di un danno da amianto, la copertura assicurativa varia a seconda della situazione. In generale, l’INAIL risarcisce i danni biologici, ma il datore di lavoro è responsabile di eventuali danni aggiuntivi, come il danno differenziale. Il danno differenziale, è l’importo che supera la rendita INAIL e risarcisce altri danni come quello esistenziale. Inoltre, in caso di decesso, i familiari della vittima possono avere diritto al risarcimento anche dei danni subiti personalmente.
A tal fine, la Legge 24 dicembre 2007, n. 244, prevede l’istituzione, presso l’INAIL, di un Fondo Vittime Amianto. Il fondo eroga una prestazione economica aggiuntiva alla rendita, ma, come dimostra il caso in questione, neanche questo dispositivo impedisce la rivalsa nei confronti del datore di lavoro.
L’ammontare medio dei risarcimenti riconosciuti per le patologie collegate all’amianto si è innalzato continuamente. Studi di importanti Agenzie di consulenza internazionale evidenziano come i risarcimenti erogati hanno provocato, tra il 1992 e il 2010, la bancarotta di oltre una novantina di Compagnie di assicurazione.
Per questo motivo, le assicurazioni private, soprattutto nel corso degli ultimi vent’anni, hanno escluso dalle polizze qualsiasi danno, spesa o costo direttamente o indirettamente derivante da o connesso ad amianto/asbesto. In alcuni casi è possibile ottenere il risarcimento per i costi di bonifica e bonifica ambientale per danni conseguenti ad inquinamento da amianto a seguito d’incendio, esplosione ed eventi naturali, ma questo dipende dalla natura della copertura assicurativa e dalla specificità del sinistro.
Anche le polizze scolastiche integrative non prevedono garanzie per questo tipo di evento. I danni da esposizione all’amianto non sono risarcibili né indennizzabili nei rami Infortuni, Responsabilità Civile o Assistenza.
Se desideri maggiori informazioni in relazione agli indennizzi e ai risarcimenti delle polizze assicurative scolastiche, contattaci qui.