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Alunna investita, l’assicurazione non paga

La cronaca riporta la vicenda dell’alunna, della provincia di Venezia che, nel giugno 2022, recandosi in stage, è stata investita da un’auto sulle righe pedonali.
L’incidente, fortunatamente non grave, ha comunque causato alla studentessa traumi e contusioni, impedendole di lavorare per diversi giorni.
La famiglia afferma che la polizza assicurativa integrativa, stipulata dalla scuola, a più di un anno di distanza, non ha ancora risarcito il danno e minaccia un’azione legale.
Proviamo a fare un’analisi.

Il Codice della Strada

La tutela del pedone è precisamente prevista dal D.L. 30 aprile 1992, n. 285 – Codice della Strada, soprattutto in prossimità degli attraversamenti pedonali. L’Art. 141, comma 4, impone ai conduttori di veicoli di: «ridurre la velocità e, occorrendo, anche fermarsi […], in prossimità degli attraversamenti pedonali». La tutela nei confronti dei soggetti che impegnano gli attraversamenti pedonali, è sottolineata ulteriormente nello specifico Art. 191 del Codice. La norma prevede una nutrita serie di disposizioni a carico del conducente imponendogli una condotta di guida attenta alla massima tutela del pedone. L’infrazione alla norma prevede l’applicazione di una sanzione amministrativa tra i 167 e i 665 euro.

La polizza di Responsabilità Civile Auto

L’Art. 193 del Codice della Strada impone che tutti i veicoli circolanti sulla strada siano obbligati alla stipula della polizza di Responsabilità Civile Auto (RCA). La polizza è indispensabile per poter circolare, sia in aree pubbliche che in aree private, per qualsiasi mezzo a motore.
La mancata stipula della polizza assicurativa comporta una sanzione amministrativa tra gli 866 e i 3.464 euro. Nel caso di reiterazione del reato, nei due anni successivi, la sanzione è raddoppiata. Nel caso di recidiva, inoltre, sono è prevista la sospensione della patente di guida e il fermo amministrativo del veicolo per 45 giorni.
La polizza, nel limite del massimale, rimborsa tutti danni causati involontariamente a terzi dalla circolazione del veicolo e include i danni ai passeggeri trasportati.

Il risarcimento del danno

Circa il risarcimento del danno, in relazione al caso specifico quindi, sembrano non esserci dubbi: il soggetto tenuto a pagare il danno causato è il conducente del veicolo.
L’alunna maggiorenne o la sua famiglia potranno chiedere all’automobilista il risarcimento, ai sensi dell’Art. 2054 del Codice Civile. La procedura è quella ordinaria, prevista dal Codice stesso e da quello delle Assicurazioni Private, per quanto previsto in materia di contratto di assicurazione.
Nel caso l’auto non fosse assicurata, il danneggiato potrà avviare la procedura di risarcimento tramite il Fondo di Garanzia Vittime della Strada. Fermo restando comunque che il danneggiato potrà anche esperire azione di rivalsa nei confronti di chi ha causato il sinistro.

La polizza assicurativa scolastica

Come riportato dal giornale, la polizza di assicurazione sottoscritta dall’Istituto prevede la copertura assicurativa in itinere. In questo caso tuttavia le spese mediche, l’eventuale danno fisico e la rottura dei beni di proprietà della studentessa dovranno essere risarciti dalla polizza del conducente dell’auto.
È comunque opportuno effettuare la denuncia anche sulla polizza scolastica che potrà essere chiamata, a sua volta, ad intervenire.
È bene inoltre sottolineare come le migliori formule disponibili sul mercato scolastico, oltre al danno prevedono una specifica sezione di Tutela Legale. La garanzia copre le spese sostenute dall’assicurato per la   difesa dei suoi diritti, nel caso di controversie, sia in ambito stragiudiziale che in tribunale.

Se desideri maggiori informazioni in relazione agli indennizzi e ai risarcimenti per i danni in itinere delle polizze assicurative scolastiche, contattaci qui.

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Stage all’interno della scuola

Una Società privata di formazione ha chiesto la disponibilità a ospitare alcuni loro studenti in uno stage formativo da effettuarsi all’interno del nostro Istituto. Appurata l’opportunità, alla luce del percorso formativo intrapreso dagli stagisti, prima della stipula della convenzione abbiamo richiesto alla Società una dichiarazione attestante l’effettuazione del corso di formazione sulla sicurezza da parte degli stagisti. È corretto? Inoltre, la polizza integrativa tutela gli stagisti in caso di infortunio?

Sempre più spesso viene chiesta la disponibilità alle scuole di ospitare tirocini formativi. Gli aspiranti docenti, iscritti ad Enti pubblici o privati hanno, in questo modo, la possibilità di coniugare l’approccio teorico con il contesto reale dell’ambiente scolastico.

La normativa

Ai sensi dell’Art. 2 comma 1, lettera (a) del D. Lgs 9 aprile 2008, n. 81, lo studente impegnato in tirocini formativi è equiparato al lavoratore. Ai sensi dello stesso decreto, all’Art. 37, comma 1, lettera (a), gli studenti dovranno ricevere preventivamente, dall’istituzione scolastica mandante, la formazione in materia di sicurezza.
La formazione in materia di sicurezza è un passaggio indispensabile e obbligatorio per effettuare lo stage formativo. La società dovrà, quindi, dichiarare, in fase di convenzione, che gli stagisti hanno effettuato la formazione. Dal canto proprio, la scuola, oltre all’ottemperanza agli obblighi di legge, dovrà garantire l’eventuale valutazione dei rischi specificatamente riferita allo stage. Indispensabile sarà anche l’informazione sui rischi generali, nonché sulle misure di prevenzione ed emergenza in caso di incendio o evento sismico.

Il profilo assicurativo

Ai sensi dall’Art. 3 del D.M. 25 marzo 1998, n. 142, gli Enti Pubblici o Privati promotori del tirocinio, devono garantire l’assicurazione al tirocinante.  La copertura assicurativa dovrà essere operante per tutta la durata dello stage sia contro gli infortuni sul lavoro che per la responsabilità civile verso terzi.
Il promotore del tirocinio dovrà garantire l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro presso l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL).
Dovrà, inoltre, essere prevista una polizza assicurativa, con una Compagnia privata, per la responsabilità civile verso terzi. L’Istituto scolastico potrà chiedere, all’interno della convenzione, copia della polizza assicurativa.

La polizza integrativa scolastica

La scuola che ospita il tirocinio dovrà a sua volta essere in possesso di una polizza assicurativa di Responsabilità Civile. La polizza dovrà garantire gli stagisti nel caso di danni direttamente riconducibili alla responsabilità dell’Istituto. Le polizze assicurative presenti sul mercato già offrono questa soluzione. I prodotti migliori prevedono, inoltre, anche la tutela assicurativa dei tirocinanti in caso di infortunio. Spesso questa garanzia è a titolo gratuito. Potrebbero, tuttavia, esserci delle limitazioni legate, ad esempio, ai tirocinanti di soggetti pubblici o privati. Per questo motivo è sempre opportuno fare una verifica specifica delle condizioni contrattuali.

Se desideri maggiori informazioni in relazione alle coperture assicurative per i tirocinanti e la Responsabilità Civile nella scuola, contattaci qui.

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L’INAIL non risarcisce la morte dell’alunno in stage

Un certo clamore ha suscitato la notizia relativa alla mancata erogazione di indennizzo da parte dell’INAIL, per uno studente morto durante uno stage.
È quanto ha fatto sapere la famiglia dello studente 18enne Giuseppe De Seta, deceduto il 16 settembre scorso durante uno stage in un’azienda veneta.

Il profilo normativo

In premessa, occorre osservare che, per l’INAIL, gli studenti in stage o in alternanza (PCTO), sono equiparati a qualsiasi altro lavoratore e godono delle stesse tutele.
La norma è contenuta nel Testo Unico per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni, ai sensi del D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124.
La legge tuttavia prevede che l’indennizzo sia erogato esclusivamente nel caso in cui la vittima abbia dei familiari a carico.
In questo caso avranno diritto alla rendita il coniuge e ciascun figlio fino al termine del percorso di studi. La rendita spetterà anche ai figli totalmente inabili al lavoro, a prescindere dall’età e finché dura l’inabilità.
Anche a genitori, fratelli e sorelle, può spettare una rendita, ma solo nella misura del 20% e solo se conviventi e a carico del deceduto.
Scopo della legge, infatti, non è quello di risarcire i familiari, ma offrire ai superstiti il sostentamento venuto a mancare dopo la morte del lavoratore.
Inoltre, l’INAIL, oltre alla rendita, eroga ai familiari delle vittime anche una somma, una tantum, attraverso il fondo di sostegno istituito presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Tuttavia, anche per accedere a questo tipo di prestazione valgono le stesse condizioni che regolano la rendita ai superstiti.
Alla famiglia verrà comunque corrisposta una somma, prevista dalla legge, per le spese funerarie. Tuttavia questo rimborso non è attinente al risarcimento.

L’inattualità della legge

Il Testo Unico risale a quasi 60 anni fa e, in verità, l’INAIL ha proposto più volte di introdurre modifiche per adattarlo alla realtà contemporanea. Rispetto agli anni ’60 del secolo scorso, infatti, non sono cambiate solo le caratteristiche del lavoro e della famiglia, ma anche quelle della scuola.
Nel corso degli anni, l’Istituto ha suggerito di liquidare la rendita sul massimale di legge, ferme restando le disponibilità finanziarie e la sostenibilità per la finanza pubblica.
Sulla questione s’è espresso anche il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara nell’ottica della revisione di tutto il percorso di alternanza. L’obiettivo non è la riforma dell’indennizzo, ma stabilire nuove regole per rendere più sicura l’attività.

Le polizze scolastiche integrative

Il risarcimento per la morte dello studente è, quindi, relegato alla polizza di Responsabilità Civile dell’impresa e alla polizza integrativa dell’Istituto scolastico. Tutto questo avverrà comunque dopo la chiusura del processo, la cui prima udienza è programmata per il prossimo 10 marzo.
Quanto accaduto riaccende l’attenzione sull’importanza e soprattutto sull’utilità della polizza assicurativa scolastica. Alcuni percorsi di studio, come quelli di carattere tecnico o professionale, sono certamente più esposti al rischio di infortunio anche grave.
Una polizza adeguata, soprattutto in questi Istituti, deve prevedere garanzie specifiche e massimali congrui in caso di sinistro. La sottovalutazione di questi aspetti espone la scuola a imprevedibili rischi anche di carattere economico.

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Alternanza scuola lavoro e Stage

La morte di uno studente impegnato uno stage di alternanza scuola lavoro, ha riacceso prepotentemente i riflettori su questo tipo di attività. Senza entrare nel merito delle polemiche che ne sono seguite, focalizziamo l’attenzione sulle possibili responsabilità.

La normativa

L’Alternanza scuola lavoro è una modalità didattica introdotta dall’Art. 1, commi dal 33 al 43 delle Legge 13 luglio 2015, n. 107 (La buona scuola).
L’Alternanza scuola-lavoro, obbligatoria per tutti gli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori. L’attività è in linea con il principio della scuola aperta e tende a consolidare le conoscenze acquisite testando sul campo le attitudini degli studenti, arricchendone la formazione e orientando il percorso di studio o lavoro futuro.
Con le stesse finalità, sono organizzati anche gli Stage formativi.
La differenza è che, mentre l’alternanza scuola lavoro è inserita all’interno dell’orario scolastico, lo stage costituisce un’esperienza circoscritta nel tempo. Lo stage è quindi inteso come completamento di un corso formativo, prevalentemente inserito nelle pause della didattica.

Le istruzioni operative

Il MIUR sul sito web dedicato all’Alternanza scuola lavoro, mette a disposizione delle scuole, la piattaforma con le istruzioni operative e normative legate all’attività.
Il primo passaggio è l’identificazione da parte dell’Istituto Scolastico del responsabile dei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO). Il responsabile è più comunemente conosciuto come Tutor Interno.
Compiti del Tutor Interno sono: l’elaborazione, la verifica e il monitoraggio del percorso formativo personalizzato dello studente.

La convenzione

Il secondo passaggio riguarderà la convenzione che dovrà essere stipulata tra l’Istituto scolastico e l’impresa. La convenzione ha un’importanza fondamentale in tutto il processo. Il documento dovrà tenere in considerazione oltre alle dinamiche formative legate al PCTO, la previsione e la gestione di tutti gli aspetti legati alla sicurezza.
Anche l’azienda ospitante è tenuta ad individuare un soggetto responsabile dell’attività, il Tutor Esterno. A questo soggetto saranno affidati tutti gli aspetti relativi alla gestione diretta del PCTO in azienda e alla vigilanza sullo studente.
Tutor Interno ed Esterno collaborano nella progettazione, organizzazione e valutazione dell’esperienza. Entrambi favorendo l’inserimento dello studente nel contesto operativo e garantendo l’informazione e la formazione dello studente. Il Tutor esterno è tenuto a formare lo studente con particolare attenzione agli specifici rischi aziendali nel rispetto delle procedure Aziendali.

Il profilo assicurativo

Sotto il profilo strettamente assicurativo l’INAIL, con la Circolare 21 novembre 2016, n. 44 chiarisce come l’attività di Alternanza scuola lavoro sia “sostanzialmente assimilata a quella dei lavoratori presenti in azienda […]. Ne consegue che tutti gli infortuni occorsi in “ambiente di lavoro”, sono indennizzabili”.
Anche le polizze assicurative scolastiche di norma prevedono la copertura dei percorsi di Alternanza scuola lavoro e Stage.
Le tutele oltre ai sinistri occorsi in occasione dell’attività, comprendono anche i danni ascrivibili alla responsabilità diretta dello studente durante la permanenza in azienda.
Tutte le indicazioni pratiche, relative alla denuncia di sinistro, durante le attività di Alternanza scuola lavoro e Stage, sono reperibili in un nostro precedente articolo.

Se desideri avere avere maggiori informazioni in relazione alla copertura assicurativa degli studenti in Alternanza scuola lavoro e Stage, contattaci qui.