È diventato virale un contenuto sui social, in cui una ragazza che ha mostrato di aver ricevuto una nota nell’Istituto scolastico che sta frequentando. Il motivo riguarderebbe le sue unghie troppo lunghe che, sembra violino il regolamento scolastico circa il look da tenere durante le lezioni di educazione fisica. Da qui il dibattito, anche e soprattutto sulla pagina Instagram del portale Webboh.
La studentessa, che lavorerebbe nell’ambito della nail art, afferma di dover portare unghie così lunghe poiché sta frequentando dei corsi per imparare il mestiere. «La prof – ha scritto la ragazza – dovrebbe rispettare il fatto che, per determinati corsi, le devo fare per forza».
In molti si sono schierati dalla parte del docente, alla luce del regolamento, altri hanno invece commentato che si tratti di una violazione della libertà personale.
Il regolamento di Istituto
Sembra che la questione non sia la prima volta che si pone nella scuola. Tempo fa s’era aperto un analogo dibattito sulla presa di posizione della Dirigente di un liceo di Pozzuoli. La Preside decise di mettere l’insufficienza in Educazione Fisica alle alunne con le unghie troppo lunghe. In risposta alla polemica scaturita, la Dirigente aveva replicato sui social: «Ovviamente non espletare le attività motorie comporta una valutazione negativa. La disposizione, già presente nel regolamento d’istituto, è volta esclusivamente alla sicurezza e alla tutela delle studentesse e degli studenti in quanto si sono verificati già casi di infortuni, a causa di unghie lunghe, braccialetti, pendenti etc.».
Il contratto di protezione
La sicurezza degli alunni è un tema articolato che include vari aspetti volti a garantire l’incolumità di tutti coloro che operano nella scuola.
Il contratto di protezione, legato all’iscrizione a scuola, richiede protocolli e procedure per assicurare la sicurezza degli studenti durante tutte le attività scolastiche.
Oltre alla responsabilità dettata dall’Art. 2048 del Codice Civile, è onere della scuola assicurare adeguate condizioni di salute e sicurezza sia agli studenti che al personale.
La sicurezza nelle scuole infatti è anche uno degli obiettivi centrali della normativa sulla sicurezza sul lavoro. Il D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, all’Art. 3, comma 1, prevede che la norma: «si applica a tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio». Le scuole sono a tutti gli effetti luoghi di lavoro dove operano, oltre al personale anche gli studenti. Questi ultimi, secondo la normativa, sono equiparati ai lavoratori a tutti gli effetti.
L’Istituto dovrà, quindi, adottare tutte le misure idonee a prevenire ed impedire il verificarsi del danno secondo criteri di normalità. Questo aspetto riguarderà pertanto anche il look, l’abbigliamento e la toilette di tutti coloro che compongono la popolazione scolastica.
In caso di danno o infortunio, l’alunno, o la sua famiglia, sono tenuti solamente a dimostrare che il danno si è verificato nel corso dello svolgimento del rapporto. Al contrario, all’Amministrazione scolastica spetterà dimostrare che l’evento dannoso è stato determinato da causa non imputabile né all’Istituto né al suo personale. La scuola dovrà quindi provare, di aver predisposto tutte le misure idonee ad evitare il danno oltre all’imprevedibilità e/o superabilità della causa. I regolamenti di Istituto quindi, lungi dal voler violare la libertà personale del singolo, tendono a tutelare proprio quest’aspetto.
Il profilo assicurativo
Nel merito delle coperture assicurative, le polizze integrative stipulate dalla scuola, di norma oltre all’infortunio, prevedono il ramo di Responsabilità Civile.
Ogni evento è un caso a se stante che prevede una accurata analisi delle dinamiche specifiche. Queste serviranno per capire, oltre alla dinamica, ma anche per definire le responsabilità dei soggetti coinvolti, non ultimo l’eventuale responsabilità della famiglia nel processo educativo.
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