INAIL: infortuni studenti in aumento nel 2025
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Le denunce di infortunio degli studenti, presentate all’INAIL nel primo trimestre 2025 sono aumentate di quasi due punti percentuali rispetto al 2024.
È quanto appare dal bollettino trimestrale pubblicato dall’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, disponibile sul proprio sito web.

Gli infortuni degli alunni a scuola

Un’analisi in chiaroscuro quella riportata dall’INAIL. Le regioni che hanno avuto il maggior incremento numerico di denunce sono prevalentemente quelle del nord. Prima su tutte il Piemonte (+10%), seguita da Veneto (+8,23%) e Lombardia (+3,38%). Ma incrementi, seppur numericamente inferiori, sono riscontrabili anche in Campania, nelle Marche, Umbria, Puglia e Sardegna.
In netta controtendenza le Regioni Toscana (-9,59%), Lazio (-7,53%), Emilia Romagna (-4,01%) e Liguria. In calo, anche se con percentuali più contenute: Calabria, Sicilia e una buona parte delle Regioni del centro-sud.
Il 96% delle denunce riguarda gli studenti delle scuole statali, il restante 4% gli studenti delle scuole non statali e private.
L’analisi riporta anche le denunce degli infortuni occorsi agli studenti, in itinere. Ma come evidenzia il rapporto è parziale. Rientrano infatti nell’ambito di tutela solo gli infortuni avvenuti nel tragitto tra la scuola e il luogo in cui lo studente svolge l’esperienza lavorativa.

Infortuni con esito mortale occorsi agli studenti

Un dato degno di rilievo è quello relativo alla morte degli studenti in occasione delle attività scolastiche. Il numero degli infortuni con esito mortale su tutto il territorio nazionale aumenta del 150%. A fronte dei due sinistri mortali rilevati nello stesso periodo (gennaio-marzo 2024), i casi nel 2025 salgono a cinque. Quattro di questi durante le esperienze di PCTO e uno in itinere.
La Regione maggiormente interessata è la Lombardia con tre casi, gli altri due rispettivamente in Campania e in Alto Adige.

Gli infortuni agli studenti in PCTO

Gli ultimi aggiornamenti INAIL, del maggio 2025, evidenziano un’ulteriore acutizzazione del fenomeno. L’incremento degli infortuni, per l’anno in corso, rispetto al 2024 avrebbe superato i 34.000 episodi, registrando un incremento percentuale del 3,1%.  Tra questi, ben 770 casi hanno coinvolto studenti impegnati nei PCTO.

L’interrogazione parlamentare

L’incremento dei sinistri e la loro gravità è alla base di un’interrogazione presentata da alcuni parlamentari dell’opposizione ai Ministeri dell’Istruzione e del Lavoro.
L’interpellanza evidenzia inoltre perplessità sull’eventuale scelta del Governo di introdurre i PCTO già a partire dal secondo anno delle scuole tecniche. Secondo i latori dell’interrogazione, questa misura rischia di aumentare l’esposizione degli studenti a pericoli evitabili, senza apportare concreti benefici alla loro formazione o sicurezza.
A sua volta il Ministro del Lavoro ha proposto l’estensione strutturale dell’assicurazione INAIL per gli studenti.

Il profilo assicurativo

Più volte siamo tornati sull’opportunità della polizza integrativa nelle scuole. Pensare comunque che questa sia l’unica soluzione in relazione agli infortuni degli studenti sarebbe illusorio soprattutto in alcune attività ad alto rischio come i PCTO. Le soluzioni per mettere in sicurezza gli studenti vanno cercate altrove, e legate alla progettazione, programmazione e prevenzione dell’attività piuttosto che al risarcimento del danno.
Solo successivamente si potrà pensare a soluzioni assicurative coerenti ed efficaci. L’INAIL, proprio in virtù del suo ruolo istituzionale, assolve un ruolo sociale fondamentale, ma certamente non può sostituirsi alla scuola sotto l’aspetto preventivo. Inoltre l’Istituto, correttamente, tutela solo gli infortuni particolarmente gravi erogando prestazioni sanitarie ed economiche solo in caso di morte o di gravi invalidità permanenti. Fuori da questi aspetti “limite” la tutela assicurativa è delegata alle assicurazioni private.

Se desideri maggiori informazioni sulle tutele assicurative INAIL e private nella scuola, contattaci qui.

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