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Pet Therapy a scuola

Il nostro Istituto ha organizzato un servizio di Pet Therapy a scuola, finalizzato a migliorare diverse condizioni di difficoltà di comunicazione degli alunni diversamente abili.
Il servizio Educazione Assistita con gli Animali (EAA) è organizzato, ai sensi di legge, in accordo con l’Ente Locale e un Centro specializzato a cui l’Ente Locale ha affidato l’appalto.
In caso di sinistro e/o di infortunio la Compagnia Assicuratrice garantisce la copertura assicurativa?

Gli Interventi assistiti con gli animali (IAA), e tra questi l’Educazione assistita con gli animali (EAA) sono regolamentati ai sensi degli Art. 2, comma 1, lettera b) e 4, comma 1 del D. Lgs. 28 agosto 1997, n. 281 recante “Linee guida nazionali per gli interventi assistiti con gli animali (IAA)”.

Che cos’è la Pet Therapy nella scuola?

Con il termine di Pet Therapy, s’intende un sistema terapeutico dolce con l’ausilio di animali da compagnia. In ambito scolastico, la Pet Therapy viene utilizzata in progetti finalizzati a migliorare il benessere degli alunni soprattutto nella scuola dell’infanzia e primaria.
Nella scuola, i progetti di EAA sono in larga diffusione. L’utilizzo di animali nelle attività scolastiche favorisce l’inserimento, stimola il linguaggio, ma anche uno strumento per lo sviluppo motorio attraverso le attività di gioco e movimento.
Nel marzo 2015, il Ministero della Salute ha emanato delle dettagliate Linee Guida legate a questo tipo di attività.

Attività con animali nella scuola

Come per tutte le attività scolastiche, anche la Pet Therapy prevede la delibera del Consiglio di Istituto e l’inserimento nel PTOF. Qualora, come in questo caso il servizio fosse erogato da un terzo, diventa necessario un protocollo d’intesa tra l’erogatore del servizio, l’Ente Locale e la Scuola.

Le coperture assicurative

Sotto l’aspetto assicurativo, occorrerà stabilire se gli animali sono proprietà dell’Istituto Scolastico o del soggetto che eroga il servizio.
Nel primo caso, è sempre bene che l’Istituto stipuli una polizza specifica per il rischio connesso all’attività con gli alunni e/o il personale. La polizza della scuola, normalmente esclude quest’aspetto. Anche in questo caso, la consulenza del broker assicurativo specializzato è particolarmente utile.
Qualora invece gli animali siano di proprietà del soggetto che eroga il servizio è bene verificare che quest’ultimo sia in possesso di una polizza assicurativa di Responsabilità Civile per tutti i danni che dovesse causare a terzi.

La vigilanza

Un ultimo aspetto riguarda l’obbligo di vigilanza da tenere durante tutte le attività, comprese quelle con gli animali.
In caso di danno, infatti, dovrà essere sempre ben chiara, ai fini della Responsabilità Civile, sia alle famiglie degli alunni, che all’Istituto Scolastico, non solo la dinamica dell’evento, ma, soprattutto, il soggetto che, in quel momento, era tenuto alla vigilanza.

Se desideri avere avere maggiori informazioni in relazione alla copertura assicurativa degli animali utilizzati nelle attività scolastiche, contattaci qui.

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Le concessioni legate all’Edilizia scolastica

Le concessioni rilasciate dagli Enti Locali legate all’Edilizia scolastica, se non strutturate ed aggiornate, potrebbero essere causa di rischio per l’Istituto scolastico.

Fornitura e manutenzione degli edifici

La Legge 11 gennaio 1996, n. 23 regolamenta quest’aspetto. All’Art. 3 – Competenze degli Enti Locali, si evidenzia come gli stessi debbano provvedere: “alla realizzazione, alla fornitura e alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici”.
I passaggi relativi alla concessione d’uso dei locali, sono contenuti all’interno dell’Art. 8 – Trasferimento ed utilizzazione degli immobili, della stessa Legge. Gli Enti Locali sono tenuti a fornire al singolo Istituto, in quanto espressione del Ministero della Pubblica Istruzione, un contratto di comodato ad uso gratuito.
Qualora intervenissero modifiche in relazione alla fornitura dei locali (es.: cambio di destinazione d’uso, lavori di ampiamento, costruzione di nuovi edifici, ecc.), dovrà essere adeguato anche il contratto di comodato.

La conduzione dell’immobile

Questi aspetti assumono una particolare rilevanza sotto l’aspetto gestionale e assicurativo. Il Dirigente scolastico, infatti, dovrà strutturare il relativo servizio di sorveglianza in relazione agli spazi, con particolare attenzione alla vigilanza agli ingressi.
L’aspetto assume ancora più rilevanza nel periodo attuale, alla luce della pandemia in corso e della necessità di verifica dei requisiti per poter accedere agli edifici in sicurezza.

La polizza assicurativa

Anche dal punto di vista assicurativo, la responsabilità in relazione agli spazi di competenza è una necessità primaria. La Compagnia Assicuratrice, infatti, per poter erogare un eventuale rimborso a fronte di un danno, ha l’esigenza di stabilire con precisione non solo la dinamica del fatto, ma anche il soggetto responsabile della conduzione dei locali e delle relative pertinenze al momento dell’evento.
Un fatto, emblematico in questo senso, è accaduto, nel 2019, in un Istituto Superiore lombardo. La Provincia aveva dato in concessione a più Società Sportive, la palestra dell’Istituto, nelle serate, dopo la chiusura della scuola.
In una di queste, all’uscita, gli addetti della società sportiva non inserivano l’antifurto. Alcuni malintenzionati potevano in questo modo avere accesso all’Istituto e sottraevano materiale elettronico per qualche decina di migliaia di euro. La scuola, che aveva stipulato una regolare polizza assicurativa contro il furto dei beni, s’è vista rigettare il sinistro in quanto l’onere del pagamento del danno ricadeva sulla Società sportiva che non aveva ottemperato all’inserimento dell’antifurto o in seconda istanza sulla Provincia che aveva dato la palestra in concessione.

Se desideri maggiori informazioni sulle polizze assicurative legate all’edilizia scolastica, contattaci qui.

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Bullismo: condanna di un Istituto scolastico

Il problema del bullismo torna nuovamente alla ribalta dopo la recente condanna di un Istituto Scolastico da parte del Tribunale di Pescara.

Il fatto

Il dettaglio dei fatti è riportato in cronaca.
Alla luce delle testimonianza prodotte, il giudice Patrizia Medica, ha: «accertato che l’istituto scolastico non ha dimostrato di essersi attivato al fine di impedire il protrarsi della condotta vessatoria [dello studente autore dei fatti], da questi platealmente assunta davanti all’intera classe, può ritenersi sussistente la responsabilità della scuola, tenuta al risarcimento del danno provocato dall’omessa adozione di tutte le misure idonee a tutelare l’alunna» e inoltre: «È evidente che, se l’istituto scolastico avesse posto in essere tutte le cautele necessarie a tutelare l’incolumità dell’alunna, la condotta vessatoria sarebbe stata adeguatamente arginata».
Il giudice, per ragioni di economia processuale e contenimento delle spese, s’è reso disponibile a valutare un’ipotesi transattiva. Sulla base dei primi calcoli, la transazione si aggira intorno ai 35mila euro.

La responsabilità della scuola nei casi di bullismo

Dei danni derivanti dagli atti di bullismo ci siamo già occupati in un nostro precedente articolo, vale tuttavia sottolineare alcuni aspetti.
L’Istituto scolastico ha dei doveri ben precisi per contrastare il fenomeno del bullismo.
Il Docente, come ha stabilito la Cassazione, riveste il ruolo di pubblico ufficiale. Il ruolo non riguarda solo l’esercizio delle sue funzioni ma anche tutte le attività preparatorie, contestuali e successive, compresi gli incontri con i genitori.
Il Docente ha quindi l’obbligo di denunciare all’autorità giudiziaria qualsiasi episodio che comporti un reato procedibile d’ufficio di cui sia venuto a conoscenza o a cui abbia assistito. Non sporgere denuncia, anche quando la persona che ha commesso gli atti di bullismo non è identificata, è, a sua volta, reato ai sensi degli Artt. 361, 362 e 365 del Codice Penale.
Il Docente dovrà anche fare una relazione da consegnare al Dirigente Scolastico sull’accaduto o su quanto gli è stato riferito. Sarà la scuola a decidere quali provvedimenti disciplinari adottare nei confronti del bullo. La responsabilità di prevenzione infatti non grava soltanto sul Docente ma su tutta la scuola.

Il profilo assicurativo

Sul piano strettamente assicurativo, tutte le polizze stipulate dalle scuole tutelano la Responsabilità Civile dell’Istituto. Resta sempre escluso il reato nei confronti dell’autore del gesto e l’eventuale azione disciplinare nei confronti del personale inadempiente.
Tuttavia, molte coperture presenti sul mercato escludono i danni diretti ed indiretti derivanti da azioni di bullismo (intimidazioni, molestie verbali, azioni violente, aggressioni fisiche, persecuzioni, ecc.) attuate in ambiente scolastico.
Nel caso di specie, la famiglia della studentessa, per il protrarsi della condotta vessatoria del bullo, ha chiesto il trasferimento dell’alunna che ha perso l’anno scolastico.
Anche la perdita dell’anno scolastico è un danno che potrebbe prevedere una quantificazione da parte del giudice e un rimborso.
L’incremento di frequenza con cui accadono questo tipo di episodi dovrebbe portare la scuola a prestare una particolare attenzione a questo tipo di rischio anche in fase di stipula della polizza.
La consulenza del broker assicurativo specializzato, in questi casi è particolarmente efficace nella tutela dell’Istituto.

Se desideri maggiori informazioni in relazione alle coperture assicurative per i casi di bullismo a scuola, contattaci qui.

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Il servizio mensa

Il nostro Istituto Comprensivo, in accordo con il Comune, organizza per gli studenti il servizio mensa.
Per alcune sezioni il servizio è vigilato direttamente dai nostri docenti, per altre dalla cooperativa a cui l’Ente Locale ha affidato l’appalto.
In caso di sinistro e/o di infortunio la Compagnia Assicuratrice garantisce la copertura in entrambe i casi?

Negli Istituti comprensivi, di norma, il servizio mensa è un’attività scolastica, di norma, dall’Ente Locale e organizzata dalla scuola.

Il servizio mensa è attività scolastica

Come ricorda anche il sito del Ministero della Pubblica Istruzione, il tempo mensa è a tutti gli effetti attività scolastica. Essa rappresenta per gli studenti un momento di socializzazione e di educazione alimentare. La scelta della famiglia di ritirare il proprio figlio per il pranzo dovrebbe essere quindi un evento eccezionale. La richiesta sarà inoltrata ed autorizzata dal Dirigente Scolastico, nel rispetto delle regole che ciascun Istituto si è posto.

Il protocollo d’intesa con l’Ente Locale

Requisito di base, come per tutte le attività scolastiche, è che il servizio mensa sia deliberato dal Consiglio di Istituto. Successivamente sarà stilato un apposito protocollo d’intesa tra la scuola e l’Ente Locale circa le modalità di erogazione del servizio.
Il protocollo dovrà contenere tutte le indicazioni tecniche ed operative in relazione al servizio.

La vigilanza

L’attività di vigilanza durante la mensa, potrà essere prestata direttamente dalla scuola, oppure dal soggetto individuato dall’Ente Locale. La vigilanza potrà anche essere effettuata, come nel caso in questione, in forma mista.
Dal punto di vista assicurativo le coperture tutelano tutte le attività scolastiche comprese quindi quelle relative al servizio mensa. Qualora il danno fosse causato dalla scarsa o mancata vigilanza la Responsabilità Civile derivante relativa ricade sul soggetto a cui in quel momento era affidata quest’incombenza.

Se vuoi avere maggiori informazioni sulle coperture assicurative scolastiche durante il servizio mensa, contattaci qui.

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L’organizzazione dei viaggi di Istruzione

Per l’organizzazione di un viaggio di istruzione all’estero, il nostro Istituto ha acquistato i biglietti aerei con una compagnia Low Cost e, attraverso un’Agenzia di Viaggio, il pernottamento in un albergo. Il giorno della partenza per il ritorno, il volo è annullato. La Compagnia aerea ci ha proposto la riprotezione su due voli successivi ma, alla luce del fatto che ci trovavamo in presenza di un unico accompagnatore e di studenti minori, abbiamo preferito acquistare nuovi biglietti. Il volo è così riprogrammato 4 giorni dopo. Oltre al costo del nuovo biglietto, abbiamo dovuto sostenere anche le spese di pernottamento in una nuova struttura. Questo inconveniente è costato alle famiglie più del doppio dell’intero viaggio di istruzione. La Società assicuratrice con cui è assicurata la scuola ci fa sapere che la polizza non copre questi eventi. A noi non sembra corretto.

Circa l’organizzazione dei viaggi di Istruzione abbiamo già trattato l’argomento in occasione di un nostro articolo precedente.
La risposta della Società assicuratrice trova ragione nelle Condizioni Contrattuali. I contratti stipulati con la scuola, di norma, prevedono esclusivamente il rimborso in caso di annullamento per infortunio o malattia del singolo partecipante.
Eventi come quelli segnalati sono quindi da considerarsi esclusi.
Quanto accaduto, tuttavia, ci dà la possibilità di fare un po’ di chiarezza sulla questione.

Il Codice del Turismo

Il Codice del Turismo, D. Lgs. 23 maggio 2011, n. 79, all’Art. 33 definisce due soggetti specifici: l’Organizzatore e l’Intermediario.
L’Organizzatore del viaggio è quel soggetto che: “[…] si obbliga, in nome proprio e verso corrispettivo forfetario, a procurare a terzi pacchetti turistici”.
L’Intermediario è quel soggetto che: “[…] anche non professionalmente e senza scopo di lucro, vende, o si obbliga a procurare a terzi pacchetti turistici”.
L’Art. 34 chiarisce che per pacchetto turistico s’intende la: “[…] combinazione, da chiunque ed in qualunque modo realizzata, di almeno due degli elementi di seguito indicati, venduti od offerti in vendita ad un prezzo forfetario: a) trasporto; b) alloggio”.
È certamente possibile assicurare questo tipo di rischio, tuttavia, occorre prendere in considerazione due aspetti.
Di norma non esiste una tariffa forfettaria. Le Società assicuratrici quotano il rischio in funzione del volume d’affari, polizze di questo tipo potrebbero costare svariate migliaia di euro all’anno.
In seconda istanza, l’Istituto scolastico non può istituzionalmente assumere il ruolo, di organizzatore o intermediario di viaggi. Questa è un’attività tipica delle Agenzie o dei Tour Operator, motivo per cui la sottoscrizione di una polizza specifica potrebbe essere considerata un danno erariale.

Le Agenzie di Viaggio

La soluzione del problema è molto semplice. L’organizzazione dei viaggi di Istruzione dev’essere integralmente appaltata attraverso avviso o gara pubblica agli operatori professionalmente demandati a questo tipo di attività.
In questi casi, i costi legati e conseguenti alla soppressione del volo sono rimborsati integralmente dall’Agenzia di Viaggio o dal T.O. che ha organizzato e/o intermediato il viaggio. A questo soggetto spetta infatti, per legge, l’obbligo della riprotezione.

Se desideri maggiori informazioni circa le polizze assicurative per i viaggi di istruzione, contattaci qui.

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Limite di ribasso

Il broker assicurativo a cui l’Istituto ha affidato mandato di intermediazione ha consigliato alla scuola di porre un limite di ribasso nella procedura selettiva.
Le motivazioni, a suo dire, stanno nella necessità che le offerte degli assicuratori siano congrue sotto l’aspetto tecnico. Non porre alcun limite di ribasso, infatti, potrebbe portare le Società assicuratrici ad offrire condizioni o massimali non tutelanti. È corretta questa interpretazione?

Il problema del limite di ribasso in fase di selezione, è stato più volte stigmatizzato dall’Autorità competente nel corso degli anni. Procedure selettive che pongono una forbice entro la quale l’operatore economico debba proporre l’offerta economica introdurrebbero un’inaccettabile limitazione alla libertà di concorrenza sull’elemento economico.

Limitare il ribasso non permette di ottenere sconti maggiori

Già l’Autorità Nazionale Anti Corruzione (ANAC) nel 2013, in relazione ai servizi assicurativi, con la Determinazione n. 2 del 13 marzo evidenziava che: “Criteri di valutazione dell’offerta economica basati sul punteggio assoluto con una soglia prefissata finiscono, dunque, con l’allineare le offerte economiche e, quindi, con lo svilire completamente la componente di prezzo nell’ambito dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Peraltro, poiché tutti gli operatori economici appaiono in grado di offrire il prezzo minimo indicato dalla stazione appaltante, si può dedurre che la stessa avrebbe potuto ottenere sconti maggiori rispetto a quelli prefissati”.

Limitare il ribasso limita la libertà degli operatori

La Sentenza del Consiglio di Stato, sez. V, del 28 giugno 2016, n. 2912 ribadisce ancor più chiaramente quest’aspetto: “ […] tale norma di gara introduce un’inammissibile limite alla libertà degli operatori economici di formulare la proposta economica sulla base delle proprie capacità organizzative e imprenditoriali, pregiudicando, sino di fatto ad annullarlo, il confronto concorrenziale sull’elemento prezzo”.
In modo del tutto analogo si esprime ancora l’ANAC con la Delibera n. 610 del 27 giugno 2018, secondo la quale: “Rimane intatta la censura relativa alla previsione di una soglia massima di ribasso sul prezzo, poiché viene di fatto annullato il confronto concorrenziale sul prezzo in contraddizione con il criterio di aggiudicazione prescelto, ovvero quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, il cui scopo è invece quello di ottenere da ogni singolo concorrente un’offerta che contemperi la qualità massima delle prestazioni con il prezzo più basso possibile in relazione alle proprie capacità aziendali, organizzative e imprenditoriali”.

Limitare il ribasso pregiudica la richiesta di spiegazioni

Nel merito delle offerte ritenute anomale dall’Amministrazione, sotto il profilo economico, ricorda ancora l’ANAC, che lo strumento predisposto dal legislatore, si trova all’Art. 97Offerte anormalmente basse, del Codice dei Contratti. Il primo comma, consente infatti all’Amministrazione di chiedere spiegazioni sul prezzo o sui costi proposti nell’offerta. Soprattutto qualora il prezzo appaia anormalmente basso, sulla base di un giudizio di congruità, serietà, sostenibilità e realizzabilità dell’offerta. Eventuali risposte non pervenute o ritenute insufficienti alla luce del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, consentono all’Amministrazione di escludere l’operatore economico dalla procedura selettiva.

Se vuoi avere maggiori informazioni in relazione alle procedure selettive dei contratti assicurativi scolastici, contattaci qui.

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Monopattino elettrico

Nell’ultimo periodo abbiamo notato come molti studenti che frequentano il nostro Istituto vengano a scuola con il monopattino elettrico. In caso di incidente e relativo infortunio, la polizza assicurativa scolastica copre questo tipo di evento?

I monopattini elettrici sono assimilati alle biciclette. Lo stabilisce la Legge 28 febbraio 2020, n. 8, a partire dal 01 marzo 2020. I monopattini elettrici dovranno quindi attenersi alla regolamentazione imposta per i velocipedi, ai sensi degli Artt. 50 e 182 del Codice della Strada .

Il monopattino elettrico è assimilato alla bicicletta

Ne deriva che il monopattino elettrico può circolare sulle strade urbane che hanno un limite di velocità massima di 50 km/h, sulle strade extra-urbane, solo se dotate di pista ciclabile, nelle aree pedonali urbane a condizione di non superare la velocità di 6 km/h, solo ove prevista la circolazione dei velocipedi non condotti a mano, oltre che su tutte le piste ciclabili.
Non è invece ammessa la circolazione, sui marciapiedi, sugli spazi riservati ad altre categorie di veicoli né sugli spazi riservati ai soli pedoni.
Il monopattino elettrico dev’essere dotato di un motore elettrico di potenza non superiore a 0,50 kw, segnalatore acustico, regolatore della velocità, marchio CE, dispositivo acustico e di illuminazione e rispettare le caratteristiche costruttive e tecniche come disposto dal Decreto 4 giugno 2019, n. 229.
I conducenti dovranno avere almeno 14 anni compiuti e non è previsto alcun titolo di guida abilitativo. I minorenni tuttavia dovranno dotarsi di casco obbligatorio.
Per i monopattini ad uso privato non è obbligatoria la copertura assicurativa RCA.

L’assicurazione scolastica

Relativamente all’assicurazione scolastica, l’utilizzo del monopattino elettrico rientra nella copertura classica legata all’itinere, per le specifiche del quale rimandiamo ad un nostro precedente articolo.
È tuttavia importante sottolineare che le garanzie assicurative in questi casi potrebbero subire delle limitazioni anche pesanti in relazione alla colpa diretta del conducente. Qualora infatti, l’infortunio sia accaduto a seguito di un incidente e l’Assicurato non abbia rispettato le norme previste dal Codice della Strada, gli indennizzi potrebbero subire consistenti riduzioni.

Se desideri maggiori informazioni in relazione alle garanzie di tutela in itinere delle polizze assicurative scolastiche, contattaci qui.

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Assicurazione del docente assegnato su più sedi

Il nostro Istituto ha in organico alcuni docenti assegnati su più sedi anche in altri Istituti. Il docente che paga l’assicurazione con noi è automaticamente assicurato anche negli altri Istituti in cui opera?

L’assicurazione scolastica è un contratto stipulato con la formula per conto altrui o per conto di chi spetta, ai sensi dell’Art. 1891 del Codice Civile.

L’assicurazione per conto altrui

Nel caso di per conto altrui, l’assicurazione è stipulata dall’Istituto scolastico per conto di un soggetto precisamente individuato (es.: alunno o dipendente assicurato).
Nel caso di per conto di chi spetta, a favore di un soggetto non indentificato a priori, ma individuato al momento del sinistro.
È bene sottolineare precisamente che il contratto è stipulato tra la Compagnia di assicurazione e l’Istituto scolastico e non tra la Compagnia assicuratrice e il singolo dipendente.

Il docente impegnato su più Istituti

In caso di sinistro il contratto assicurativo ha effetto unicamente se l’evento è avvenuto nei limiti previsti dal contratto in cui il dipendente opera. Motivo per cui, l’operatore scolastico assegnato su più istituti, per fruire della copertura assicurativa, dovrà pagare un premio in tutte le scuole in cui presta servizio.

Le deroghe delle Società Assicuratrici

Nel corso degli anni, le Società assicuratrici hanno spesso derogato a questa regola. La copertura assicurativa era considerata operante anche per i dipendenti impegnati su più Istituti, a patto che tutti gli Istituti avessero stipulato la polizza con la stessa Compagnia. Questa speciale estensione poneva parecchie limitazioni di carattere pratico e amministrativo. Non era sempre chiaro infatti il soggetto che dovesse effettuare la denuncia di sinistro. Inoltre garanzie e massimali potevano essere diversi, massimali, motivo per cui gli attuali contratti, di norma, non prevedono più questa possibilità.
Al fine di evitare di ingenerare false aspettative, in questi casi, è sempre opportuno, chiarire precisamente con il personale interessato i limiti del contratto.
L’intervento del Broker assicurativo specializzato, anche nel caso di assicurazione del docente assegnato su più sedi, potrebbe essere particolarmente utile sia all’Istituto che al docente interessato.

Se desideri maggiori informazioni in relazione alle polizze assicurative del personale docente, contattaci qui.

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Danneggiamento degli occhiali del docente di sostegno

Un alunno diversamente abile frequentante il nostro istituto ha fatto cadere, per dispetto, gli occhiali della docente. Gli occhiali, finiti sotto al banco di un compagno sono stati inavvertitamente calpestati e hanno riportando la graffiatura di una lente. I docenti, soprattutto quelli di sostegno, sono assicurati anche per le perdite materiali a seguito di questo tipo di eventi?

La domanda, così com’è posta, si presta ad una serie di considerazioni specifiche che cercheremo di sintetizzare.

La dinamica del sinistro

In prima battuta, non è ben chiara la dinamica dell’evento. Semplificando, non è chiaro se gli occhiali fossero indossati dalla docente, oppure appoggiati sulla cattedra o in un altro luogo. Qualora, infatti, non fossero stati indossati, la Società assicuratrice potrebbe eccepire che l’evento possa non essere fortuito, ma causato dalla disattenzione o dall’incuria nella custodia del bene.

La volontarietà del gesto

Un ulteriore elemento che salta subito all’occhio, circa il danneggiamento degli occhiali della docente di sostegno, sta nella presunta volontarietà dell’evento. Secondo la docente, l’alunno avrebbe volutamente fatto cadere gli occhiali, appunto per dispetto. Questo passaggio è particolarmente importante perché presume la dolosità dell’evento.
È bene chiarire che le polizze assicurative tutelano sempre la colpa, il caso accidentale, ma mai il dolo, la volontarietà nel creare un danno.
Nel caso, quindi, esista intenzionalità nell’evento, potrebbe esserci un concorso di responsabilità. Responsabilità in educando della famiglia, che non ha impartito la corretta educazione e in vigilando della scuola, che a sua volta non ha messo in atto tutte le precauzioni per evitare l’evento dannoso.

L’inabilità del soggetto che ha causato il danno

Viene anche precisato che l’alunno autore del danno è diversamente abile. Indipendentemente dal fatto che si tratti di inabilità fisica o mentale, per questa categoria di soggetti, l’Istituto e i docenti responsabili della vigilanza, devono creare tutti i presupposti per impedire all’alunno di causare un danno a sé stesso o agli altri.
Qualora tutti questi presupposti fossero rispettati, le coperture assicurative saranno regolarmente operanti. Le migliori polizze assicurative scolastiche prevedono inoltre un’apposita garanzia Kasko Occhiali. La garanzia prevede il risarcimento dell’occhiale danneggiato anche in assenza di infortunio.

Il docente di sostegno

Un’ultima nota doverosa riguarda il docente di sostegno. La sua figura e stata introdotta dall’Art. 7 della Legge 4 agosto 1977, n. 517, integrato a livello di contitolarità con i docenti della classe. Il suo ruolo è finalizzato a valutare le caratteristiche, abilità e difficoltà degli allievi con disabilità. Il Docente di sostegno tende quindi a rendere omogeneo il processo educativo di tutta la sezione. È inutile negare che le mansioni affidate a questi soggetti sono particolarmente delicate. Il livello di esposizione al rischio infatti, proprio per la mansione ricoperta, potrebbe essere decisamente superiore a quello degli altri docenti. Proprio per il livello di rischio, la copertura assicurativa integrativa è decisamente consigliabile.

Se desideri avere maggiori informazioni circa il danneggiamento degli occhiali del docente di sostegno, contattaci qui.

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Clausole contrastanti

La famiglia di un nostro alunno infortunato a scuola, ci fa notare che il contratto sottoscritto dall’Istituto riporta, delle clausole contrastanti. Nel frontespizio del contratto, infatti è inserito un massimale differente rispetto a quello indicato all’interno delle condizioni contrattuali. La polizza è stata intermediata da un broker assicurativo. In caso di contenzioso qual è la responsabilità dell’Istituto?

Il Codice Civile, all’Art. 1370, è molto chiaro in questo senso: l’interpretazione applicata dev’essere la più favorevole al soggetto che non ha unilateralmente predisposto il contratto stesso. In altre parole, la norma è posta a protezione della parte debole che, di regola, non ha alcun potere di influenzare il contenuto del contratto.

La tutela del consumatore

La giurisprudenza, nel corso degli anni s’è più volte soffermata su quest’aspetto. Solo in ordine di tempo riportiamo la Sentenza n. 18324 della Corte di Cassazione, pubblicata il 9 luglio 2019, con la quale la suprema corte evidenzia come, nel caso di ambiguità o scarsa chiarezza delle clausole predisposte da uno dei contraenti a sfavore dell’altro nei contratti per adesione, la clausola si interpreta a favore del consumatore: “Le clausole di polizza, che delimitino il rischio assicurato, ove inserite in condizioni generali su modulo predisposto dall’assicuratore, sono soggette al criterio ermeneutico posto dall’Art. 1370 Cod. Civ., e, pertanto, nel dubbio, devono essere intese in senso sfavorevole all’assicuratore medesimo”.

Il ruolo di tutela del Broker assicurativo

Un aspetto di particolare interesse, richiamato nella domanda, è legato alla presenza del broker assicurativo specializzato nella fase di stipula della polizza. È bene evidenziare come il broker assuma una posizione di tutela nei confronti dell’Amministrazione, di norma infatti, la scuola affida il servizio di brokeraggio alla luce della complessità della materia e perché in organico all’Amministrazione, non sono presenti professionalità specifiche adeguate al compito da svolgere.

La verifica di conformità del contratto assicurativo

Il Codice dei contratti, D. Lgs. 18 aprile 2016, n. 50, all’ Art. 102 Collaudo e verifica di conformità, comma 2, evidenzia come il Responsabile del procedimento (RUP), deve verificare e certificare come “l’oggetto del contratto in termini di prestazioni, obiettivi e caratteristiche tecniche, economiche e qualitative sia stato realizzato ed eseguito nel rispetto delle previsioni e delle pattuizioni contrattuali.
Questo tipo di verifica dev’essere effettuata dal broker proprio alla luce della complessità della materia trattata e alla luce della mancanza di personale specifico. Il broker quindi, effettuate tutte le verifiche tecniche del caso, deve produrre documentazione atta alla conferma dell’adeguatezza e conformità del contratto che sarà sottoscritto.
L’assenza di clausole contrastanti diventa di particolare rilevanza alla luce delle possibili controversie o contenziosi tra il contraente, l’assicurato e la società assicuratrice.

Se desideri maggiori informazioni in relazione verifica di conformità dei contratti assicurativi, contattaci qui.