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Celiachia e viaggio di istruzione

La famiglia di uno studente celiaco, frequentante il nostro Istituto Superiore, ha iscritto il ragazzo a un viaggio di istruzione. Alla luce della patologia di cui soffre l’alunno, ha chiesto alla struttura ospitante chiarimenti circa la preparazione dei pasti. L’albergatore, pur garantendo un menù gluten – free, non è stato tuttavia in grado di assicurare l’assenza di contaminazione nel processo di preparazione dei pasti. Per questo motivo la famiglia ha deciso di ritirare lo studente dalla gita, chiedendo alla scuola il rimborso della quota già versata. La polizza assicurativa rimborsa l’annullamento del viaggio?  

Il problema delle intolleranze alimentari è in crescita esponenziale e conseguentemente anche la sensibilità all’argomento. Relativamente alla celiachia, in Italia, i dati ufficiali parlano di 251.000 casi ad oggi diagnosticati. Tuttavia si stima che i soggetti affetti da celiachia, con livelli di gravità e sintomatologie diverse, siano circa 600.000 pari all’1% della popolazione.
I disagi, anche economici, che colpiscono i soggetti affetti da questa patologia sono numerosi. Fin dal 2005 con l’introduzione della Legge 4 luglio 2005, n. 123 lo Stato ha previsto particolari tutele per questi soggetti.

Le linee guida

In applicazione della legge Regioni e ASL locali hanno dettato le linee guida a cui i ristoratori, di competenza, devono attenersi nella preparazione dei pasti.
La maggior parte di queste rimanda ai protocolli AFC elaborati dall’Associazione Italiana Celiachia (AIC). Le indicazioni includono anche la prevenzione della contaminazione crociata. Nella dieta senza glutine la contaminazione crociata rappresenta infatti la maggiore difficoltà da affrontare.

La contaminazione crociata

Tecnicamente si parla di contaminazione crociata quando alimenti che contengono glutine vengono a contatto con cibi senza glutine. Potrebbe esserci contaminazione crociata quando attrezzi, macchinari o macchine di cottura vengono utilizzati indifferentemente per la preparazione di cibi con o senza glutine. Le fonti di contaminazione possono includere utensili da cucina, pentole, padelle, taglieri, tostapane, forni, spugne e persino le mani non pulite dopo aver maneggiato cibi con glutine.
Infatti anche una piccola quantità di glutine può scatenare una reazione negativa nelle persone con celiachia o forte sensibilità al glutine.
In rapida sintesi, per evitare la contaminazione, nella preparazione dei piatti gluten-free, il ristoratore dovrebbe prevedere:

  • Cucina – L’utilizzo, se possibile, di un locale o di uno spazio specifico dedicato alla cucina senza glutine;
  • Utensili – L’uso di pentole, padelle, taglieri e utensili da cucina e posate separati per la preparazione dei cibi senza glutine. Anche le spugne da cucina possono trattenere tracce di glutine se non vengono pulite correttamente;
  • Forni e Tostapane – L’utilizzo di apparecchiature separate o, in alternativa l’utilizzo di fogli di alluminio o carta forno per proteggere il cibo senza glutine quando viene cotto in un forno o in un tostapane condiviso;
  • Dispensa e Contenitori – Sarebbe preferibile l’uso di frigoriferi e dispense separate o almeno etichettare chiaramente i contenitori di alimenti senza glutine in per evitare confusione e contaminazione;
  • Pulizia delle mani – L’obbligo all’utilizzo di guanti diversi per maneggiare cibi con e senza glutine. In alternativa l’accurato lavaggio delle mani quando si passa da una preparazione all’altra;
  • Formazione del personale – Tutti i dipendenti, addetti alla preparazione dei cibi, devono essere formati e a conoscenza delle regole.

La progettazione del viaggio di istruzione

La corretta progettazione, è fondamentale anche in relazione alle intolleranza alimentari. Nel caso, tra i partecipanti al viaggio ci fossero soggetti con celiachia, non è sufficiente richiedere un generico menù gluten-free. In fase di selezione, dovrà essere richiesto all’Agenzia di viaggio, che la struttura ospitante adotti le specifiche linee guida proposte da AIC.

La polizza assicurativa

Le polizze assicurative, di norma, non ricomprendono questa tipologia di rischio. L’annullamento del viaggio infatti è previsto esclusivamente nei casi di infortunio o malattia ed escludono gli stati patologici pregressi. Nel caso specifico quindi la responsabilità potrebbe gravare sulla famiglia che non ha comunicato lo stato di salute prima dell’iscrizione al viaggio oppure sulla scuola che non ha chiaramente comunicato all’Agenzia questa necessità. Da ultimo la responsabilità potrebbe essere dell’Agenza di Viaggio che, in fase di offerta, non ha ricompreso quest’aspetto tra quelli necessari.

Se desideri maggiori informazioni in relazione alle polizze assicurative per i casi di intolleranza alimentare durante i viaggi di istruzione, contattaci qui.

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Alunni a scuola e celiachia

Due gemelle celiache di 10 anni, di un istituto comprensivo romano, sono state ricoverate in ospedale dopo aver consumato una merenda contenente glutine a scuola. Lo segnala un articolo de “Il Messaggero”.
I genitori delle alunne hanno presentato una formale denuncia, accusando la scuola di violenza privata e lesioni personali dolose.

Cos’è la celiachia

La celiachia o intolleranza al glutine è una malattia cronica. Il sistema immunitario reagisce al glutine, la proteina contenuta nei cereali come il grano, l’orzo, e la segale.
I sintomi con cui la celiachia si manifesta sono estremamente vari, sia per gravità che per organi e sistemi dell’organismo colpiti. A forme classiche o addirittura silenti, come il gonfiore addominale, stanchezza e affaticamento, si associano patologie anche molto gravi spesso associate ad altre malattie autoimmuni.

Il profilo normativo

I dati rilevati all’inizio dell’attuale anno scolastico, evidenziano come 30mila bambini e ragazzi in età scolare, dai 6 mesi ai 13 anni, siano celiaci.
Oltre al diritto alla salute sancito dalla Costituzione, le norme per la protezione dei soggetti celiaci sono contenute nella Legge 4 luglio 2005, n. 123.
Per il soggetto sospetto di malattia, è previsto un percorso diagnostico che lo porterà alla determinazione o meno della diagnosi di celiachia. In caso di esito positivo, sarà rilasciata la certificazione di malattia, redatta da uno specialista del SSN.
Attraverso la certificazione, le famiglie degli studenti celiaci possono richiedere che le mense degli Istituti scolastici coinvolti forniscano pasti senza contaminazioni da glutine.

La responsabilità dell’Istituto

Di norma, le mense scolastiche, negli Istituti Comprensivi, sono gestite direttamente dall’Ente Locale, anche attraverso un appaltatore scelto da quest’ultimo. Il contratto per il servizio mensa, quindi, è stipulato direttamente tra la famiglia e l’Ente Locale. Questo, o il suo concessionario, a fronte di certificazione prodotta dalla famiglia, dovranno garantire e dispensare l’alimentazione specifica per gli alunni celiaci. Saranno, quindi, questi soggetti a rispondere in caso di danno provocato colposamente o dolosamente.
Per l’Istituto scolastico, invece, il rischio maggiore si annida nelle occasioni informali. Le merende e gli “spuntini” portati da casa e consumati in aula, o durante le uscite didattiche, ne sono il classico esempio. In queste occasioni, soprattutto per gli alunni della scuola dell’infanzia e delle prime classi della primaria, è fondamentale la vigilanza dei docenti. Alla luce dell’età, infatti, diventa quasi impossibile fare affidamento sul senso di responsabilità dell’alunno celiaco.
Anche in questo caso, il ramo di Responsabilità Civile della polizza integrativa scolastica, tutela l’Istituto e il personale scolastico dal rischio di dover pagare, a titolo di risarcimento, i danni procurati a terzi a causa di una condotta colpevole.

Se desideri maggiori informazioni in relazione alla polizza di Responsabilità Civile nella scuola, contattaci qui.