Aumento degli infortuni dei dipendenti pubblici
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Gli infortuni dei dipendenti pubblici sono in deciso aumento, il 20% dei casi riguarda il personale scolastico. Lo riporta un articolo nella sezione News del sito dell’INAIL.

I dati forniti dall’INAIL

Il quinquennio 2018-2022 il bilancio degli infortuni registrati dall’INAIL, con riferimento ai dipendenti pubblici si è chiuso mostrando una tendenza in crescita.
Nel 2022, i dati riportano un incremento degli infortunio rispetto all’anno precedente.
Il numero delle denunce è infatti aumentato del 14,1% rispetto al 2018 e del 35,1% rispetto al 2021. Incrementi significativi anche se occorre evidenziare come l’incremento del dato tra il 2021 e 2022 è causato principalmente dall’interruzione forzata dell’attività dovuta al Covid-19.
I soggetti maggiormente colpiti, 71,5% degli infortuni e 57,6% dei casi mortali, sono donne anche in relazione alla maggioranza di quote femminili impiegate.
È interessante notare come, nonostante la percentuale maschile degli infortunati sia fortemente minoritaria (28,5%), l’incremento rispetto al 2018 sia del 25,4%.
La fascia d’età più colpita è quella compresa tra i 45 e i 64 anni con il 66,5% degli infortuni denunciati.

Distribuzione territoriale e attività interessate

Dal punto di vista geografico non si rilevano particolari differenze. Ciascuna delle quattro aree: Nord-Ovest, Nord-Est, Centro e Sud raccoglie, ognuna uniformemente, circa il 22% dei casi. Unica eccezione sono le isole con l’11% dei casi totali.
La percentuale maggiore, nei 33.118 infortuni denunciati nel 2022, è accaduta durante lo svolgimento dell’attività lavorativa (75,6%). Solo il 24,4% degli infortuni totali, è avvenuta nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro.
Una buona notizia invece riguarda gli infortuni con esisti mortali. Gli eventi fatali hanno interessato il genere maschile per 42,4% dei casi e quello femminile nel restante 57,6%. In termini di andamento i casi fatali hanno comunque subito una riduzione il -48,1% per i lavoratori e il -36,7% per le lavoratrici.

Incremento delle malattie professionali

Gli effetti legati alla pandemi, con la sospensione delle attività in presenza, sia d’ufficio che didattiche hanno portato ad una decisa riduzione delle malattie professionali. La ripresa delle attività in presenza nel 2022 ha portato ad un nuovo incremento, inferiore ai livelli pre-Covid ma comunque in crescita del 10,3%.
Quasi il 40% delle malattie riguarda il sistema osteomuscolare e il tessuto connettivo, il 33,0% il sistema respiratorio e il 13,1% i tumori.

Il settore scolastico

Relativamente al comparto scuola, nei cinque anni analizzati, i dipendenti coinvolti sono mediamente oltre il 20% rispetto al complesso dei dipendenti statali. Un dato particolarmente virtuoso alla luce che, i dipendenti pubblici nella scuola, sono circa il 40% di tutti i dipendenti pubblici statali.
Dal punto di vista geografico si evidenzia una maggiore concentrazione dei casi nelle aree del Centro, del Sud, del Nord-Ovest e del Nord-Est. Il trend invece rileva un alleggerimento nelle Isole.
Tra il personale docente le malattie accertate a carico del sistema respiratorio hanno rappresentato la quota più importante (77,2%). Fra i lavoratori maschi, le patologie più comuni colpiscono soprattutto il sistema respiratorio (38,1%), i tumori (33,3%) e il sistema osteomuscolare (23,8%). Al contrario le insegnanti le malattie del sistema respiratorio sono l’84,3% del totale.

Le polizze integrative

Anche in relazione alle polizze integrative, gli assicuratori evidenziano un andamento analogo. Dopo una riduzione degli infortuni dovuta al fenomeno pandemico, con la riduzione dell’attività in presenza, il numero dei sinistri è tornato sui livelli del 2018.
Occorre tuttavia sottolineare come le polizze integrative risarciscono la totalità degli infortuni e delle spese direttamente derivanti. L’INAIL, dal canto proprio, risarcisce esclusivamente i casi mortali e le invalidità permanenti sopra il 6% escludendo le spese mediche, in quanto gratuite all’interno del SSN.
Le polizze integrative tuttavia non ricomprendono le malattie professionali ma esclusivamente gli infortuni nel corso delle attività didattiche.

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