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Insegnante accoltellata a scuola

La cronaca degli ultimi giorni registra l’ennesimo episodio di violenza grave nei confronti dei docenti della scuola. Lo riporta un articolo di vareseNews del 5 febbraio.

Il fatto

Una docente 57enne, ha subito un’aggressione all’ingresso dell’istituto professionale Enaip di Varese. L’insegnante è stata accoltellata alla schiena con un coltello a serramanico da uno studente di 17 anni. Alla donna, subito soccorsa dai presenti e traferita in autoambulanza al pronto soccorso all’ospedale di circolo di Varese, sono state riscontrate tre ferite alla schiena.
La docente fortunatamente non verserebbe in gravi condizioni. Lo studente, dopo l’aggressione, è stato disarmato e arrestato dalla squadra Volante dalla Polizia di Stato intervenuta. Il 17enne avrebbe problemi comportamentali, ed era già seguito per “diagnosi funzionale”. L’accusa nei suoi confronti è di lesioni e tentato omicidio.

Le aggressioni nella scuola

L’episodio riporta alla memoria quanto accaduto lo scorso maggio, all’Istituto Alessandrini di Abbiategrasso, nel Milanese. Anche i quell’occasione una docente fu accoltellata in classe.
Questi sono certamente casi limite, nondimeno episodi di aggressione nei confronti del personale della scuola stanno diventando drammaticamente gravi e frequenti.
Il 2 febbraio il Dirigente dell’Istituto Dante Europa di Taranto, è finito in ospedale dopo l’aggressione di due genitori. Lo riporta, nella cronaca locale, un articolo de “la Repubblica”.
Il giorno dopo, il Dirigente dell’istituto Bozzini-Fasani di Lucera è rimasto anch’esso vittima della brutale aggressione della madre di un alunno. Lo riporta un articolo di Foggiatoday.

Il livello di responsabilità

Anche gli studenti minori, autori dei reati previsti dal Codice Penale, possono essere responsabili.
Nel caso di Varese tuttavia, occorrerà prendere in considerazione l’eventuale disabilità psichica dell’alunno interessato. In questo caso la responsabilità diretta, ai sensi degli Artt. 2047 e 2048, potrebbe ricadere sui soggetti incaricati della sua sorveglianza.
Per tutti gli altri casi è opportuno ricordare che il Dirigente come il docente in servizio è un pubblico ufficiale. La violenza o minaccia nei suoi confronti è un reato previsto dall’Art. 336 del Codice Penale.

Il profilo assicurativo

Sul piano strettamente assicurativo, occorre ricordare che l’assicurazione non risarcisce la responsabilità penale, né le sanzioni amministrative o pecuniarie derivanti.
Di norma, sono anche escluse le malattie provocate da molestie morali o psico-fisiche contratte in ambito lavorativo.
Le migliori formule disponibili risarciscono l’eventuale danno fisico o psicologico patito dagli assicurati, salvo, in caso di comportamento doloso, la rivalsa dell’assicuratore sui soggetti responsabili.

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Violenza nelle scuole

I drammatici fatti accaduti nella Robb Elementary School di Uvalde in Texas, hanno prepotentemente riacceso l’attenzione sulla violenza nelle scuole.
Gli Stati Uniti, purtroppo, non sono nuovi a questo tipo di episodi. Pensare però che questi avvenimenti siano troppo lontani dalla nostra cultura è un errore.
Lo scorso mese, in una scuola di Melito, in provincia di Napoli, uno studente di 13 anni è stato accoltellato alla schiena mentre era in classe.
Nel mese di febbraio, un episodio analogo coinvolgeva uno studente quattordicenne di un Istituto Superiore di Rimini.
Non è nostra intenzione né competenza fare analisi di carattere sociologico.
In questi giorni tuttavia, alcune scuole clienti, ci hanno posto delle domande nel merito.
Le riassumiamo così: esiste una responsabilità diretta della scuola in questo tipo di eventi? Inoltre: la polizza assicurativa stipulata dalla scuola copre questi episodi?

L’imputabilità del minorenne

Prima di provare a rispondere, occorre fare un distinguo. Ai sensi dell’Art. 97 del Codice Penale, il minore di anni 14 non è mai imputabile penalmente. Se, tuttavia, è riconosciuta la pericolosità sociale del soggetto, possono essere previste delle misure di sicurezza come la libertà vigilata o il ricovero in riformatorio.
Il minore tra i 14 e i 18 anni è imputabile solo se viene dimostrata la sua capacità di intendere e di volere, a norma dell’Art. 85 del Codice Penale.

La responsabilità della scuola e della famiglia

Ai sensi dell’Art. 2048 del Codice Civile, la responsabilità del genitore (culpa in educando) e del docente (culpa in vigilando) non sono tra loro alternative.
Su questo aspetto, la giurisprudenza conferma che la responsabilità del genitore e dell’insegnante sono di natura solidale, concorrenti tra loro e non alternative. (Cass. civ., sez. III, n. 12501/2000).
Nel merito della responsabilità della scuola, l’Art. 28 della Costituzione indica come i funzionari dipendenti dello Stato e degli enti pubblici siano responsabili, degli atti compiuti in violazioni dei diritti.
In questo senso l’Art. 61 della Legge 11 luglio 1980 n. 312 disciplina la responsabilità patrimoniale del personale direttivo, docente, educativo e non docente nei casi di danni per dolo o colpa grave.
La presunzione di responsabilità potrà essere superata solo dimostrando l’adozione di concrete misure organizzative idonee a evitare una prevedibile situazione di pericolo. Ovvero provando che la vigilanza è esercitata nella misura dovuta e adeguata all’età e al normale grado di comportamento dei minori affidati (Corte di Cassazione, Sezione III Civile, Ordinanza 31 gennaio 2018, n. 2334).

Profilo assicurativo

Ai sensi dell’Art. 1900 del Codice Civile, l’assicuratore non è obbligato a tenere indenne l’assicurato di quanto quest’ultimo deve pagare ad un terzo per i danni cagionati da fatti dolosi.
L’assicurazione, di norma, infatti, copre esclusivamente la condotta colposa dell’assicurato.
Il secondo capoverso dello stesso articolo del Codice Civile estende, peraltro, l’obbligo dell’assicuratore anche ai danni causati con dolo o colpa grave dalle persone delle quali l’assicurato deve rispondere.
È questo il caso di sinistro causato da un soggetto incapace, ovvero nell’ipotesi di responsabilità dei genitori, tutori, precettori o maestri d’arte.
Di fronte a casi così estremi, tuttavia, anche in assenza di una sentenza giurisprudenziale definitiva, generalizzare è sempre avventato.
In linea di principio possiamo affermare che la polizza assicurativa scolastica potrebbe indennizzare il danno, riservandosi, tuttavia, il diritto di rivalersi nei confronti della famiglia o dell’Istituto.

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Violenze o minacce a un docente

Qualora un docente subisse violenze o minacce da parte di studenti o genitori in relazione al comportamento o alla valutazione sul rendimento scolastico, la copertura assicurativa sottoscritta dalla scuola copre il danno all’insegnate?

La cronaca a volte riporta di casi di violenze o minacce ad un docente. Per fortuna sono eventi estremi, abbastanza isolati e sporadici, tuttavia, questi aspetti non limitano la gravità del gesto.

Il docente è un Pubblico Ufficiale

La Corte di Cassazione con la sentenza del 3 aprile 2014, n. 15367, aveva chiarito che: “l’insegnante di scuola riveste la qualifica di pubblico ufficiale in quanto l’esercizio delle sue funzioni non è circoscritto alla tenuta delle lezioni, ma si estende alle connesse attività preparatorie, contestuali e successive, ivi compresi gli incontri con i genitori degli allievi”.  
Il docente nell’esercizio delle sue funzioni, quindi, è un Pubblico Ufficiale a tutti gli effetti e in quanto tale tutelato dall’Art. 336 del Codice Penale.

La violenza privata

La norma appartiene alla categoria dei delitti privati contro la pubblica amministrazione a tutela del corretto funzionamento dell’Amministrazione stessa. Si tratta, quindi, di un reato comune, perché può essere commesso da chiunque, che, nei casi più gravi, può connaturarsi come violenza privata.
La pena è la reclusione da sei mesi a cinque anni. Fino a tre anni per costringere lo stesso docente a compiere un atto del proprio ufficio o servizio, o per influire, comunque, su di esso.
Recentemente la VII Sezione Penale della Corte di Cassazione, con l’Ordinanza n. 14958 del 21 aprile 2021 ha condannato un uomo, ritenuto responsabile del reato di minaccia a pubblico ufficiale, avendo minacciato, in presenza di testimoni, un docente, reo, a suo avviso, di aver valutato negativamente il rendimento scolastico dello studente, figlio della convivente.

Il profilo assicurativo

Sul piano strettamente assicurativo, nel caso di violenze o minacce a un docente, la polizza sottoscritta dall’Istituto, qualora non lo escluda esplicitamente, paga il danno fisico causato, fatta salva la possibilità della Società Assicuratrice di rivalersi nei confronti del responsabile.

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